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Ancora oggi passeggiando per le vie del centro storico del capoluogo della Brianza il marchio e il nome Frette sono perfettamente riconoscibili: nel frattempo la sede si è spostata appena un po' più avanti, nel distretto industriale di Monza, ma l'edificio storico che ha ospitato gli esordi del marchio di biancheria e arredamento noto in tutto il mondo è ancora lì dove tutto cominciò nel 1860. È da Monza che l'azienda ha mosso i primi passi, prima verso Milano e poi verso le residenze delle case reali di tutta Europa, fino a varcare l'Oceano Atlantico per diventare un marchio sinonimo di eleganza, lusso e made in Italy.
La storia di Frette è davvero iconica: l'azienda nasce in Francia, a Grenoble, per opera dell'imprenditore tessile Edmond Frette. Immediatamente però quest'ultimo si sposta in Lombardia, dove insedia la produzione, trova nuovi soci per irrobustire la compagine e crea alcune fabbriche decisamente all'avanguardia per l'epoca. Telai di nuova concezione per produrre tessuti inediti, con una qualità tale da divenire in pochi anni fornitori esclusivi di prestigiosi hotel in tutto il Vecchio Continente, o di grandi compagnie di navigazione e linee ferroviarie dai nomi suggestivi: sull'Orient Express avreste trovato biancheria Frette, così come a bordo delle navi della Flotta Lauro o Lloyd. Persino nelle dimore reali dei Savoia la biancheria era esclusivamente Frette, e lo stesso si poteva dire per centinaia di altre nobili casate.
L'apertura dei primi negozi a Monza e a Milano dà anche il via a un'altra rivoluzione della moda dell'epoca: Frette è stata tra i primi marchi al mondo a occuparsi di loungewear, abbigliamento pensato in modo specifico per essere indossato in casa e mai fuori dalle mura domestiche, dando vita a un filone che ancora oggi costituisce un importante voce nel catalogo disponibile nelle boutique. In più di 160 anni di storia la passione per la ricerca e l'innovazione non si è mai arrestata: materiali e processi di produzione innovativi consentono, ancora oggi, di ottenere un prodotto che si distingue all'occhio e al tatto da quello della concorrenza. È per questo che i capi Frette si trovano negli hotel più esclusivi, nelle cabine degli yatch più lussuosi e sugli scaffali di templi del buongusto come Harrods, Primtemps, Bloomingdale's e Rinascente.
Le nuove sfide per un marchio come Frette consistono nel raggiungere con i suoi prodotti una fetta sempre più ampia di clientela. Se è vero che l'acquirente tipico di un capo dell'azienda brianzola conosce perfettamente il tipo di qualità che otterrà scegliendo questo marchio, è necessario oggi differenziare il canale di distribuzione e di vendita per raggiungere nuovi punti del globo e un pubblico nuovo che magari non conosce la storia di questo marchio. Lo sviluppo dell'e-commerce è inevitabile per centrare questi obiettivi, ma questo tipo di sfida si bilancia con un'altra esigenza: continuare a fornire un'esperienza che consista in qualcosa di più che il semplice acquisto di biancheria. Entrare in una delle 100 boutique Frette significa toccare con mano, letteralmente, il tipo di tessuto che la nostra pelle incontrerà di nuovo nel nostro letto, appena usciti dalla vasca o distesi al sole a bordo di una barca.
La svolta digitale dichiarata nel piano industriale 2019 comprende anche la costruzione di uno showroom virtuale, pensato proprio per cercare di ricreare il più fedelmente possibile la stessa esperienza che si può sperimentare in negozio. Si tratta di una tappa importante, che non può prescindere dal ruolo di autentico ambasciatore del lusso che fin qui Frette ha ricoperto nell'immaginario comune: per questo l'azienda ha scelto due nuovi partner per affiancarla in questa sfida, proprio come alle origini il signor Edmond Frette aveva trovato in Giuseppe Maggi e Carlo Antonietti due colonne che permisero alla sua società di compiere il grande salto di qualità. Quei partner sono Solution Bank e illimity Bank, che insieme hanno sottoscritto anche un finanziamento da 12 milioni di euro che sosterrà il cambiamento nei prossimi sei anni.
Non si tratta però di un semplice investimento finanziario: si tratta di accompagnare un marchio simbolo del Made in Italy verso il futuro digitale, di offrire consulenza tecnica e strategica per portare a compimento il piano industriale e di crescita, per consentirgli di rimanere competitivo a lungo in un mercato che sempre più spesso privilegia la quantità alla qualità. Ci sono 160 anni di storia e di successi su cui costruire: magari altri 160 anni di innovazione e di primati, come è stato fin qui per l'azienda italiana.