CEO illimity
Mi è sempre piaciuto parlare ai giovani. Non è un modo meraviglioso per far riaffiorare in sé le idee, l’ottimismo e la speranza per il futuro, che caratterizzano quell’età? A volte temo che in un contesto storico come questo, colpito da crisi e inquietudini - a livello politico, economico, civile, ambientale - è fin troppo facile perdere di vista gli obiettivi professionali e personali a cui miriamo. Vedere la pura forza della speranza per un mondo migliore e più innovativo, che i giovani naturalmente posseggono, è molto rigenerante.
Questo pensiero mi è rimasto in mente quando, lo scorso fine settimana, ho avuto il privilegio di partecipare al Warwick Economics Summit, presso la rinomata università britannica.
Negli ultimi 20 anni, il Summit - la più grande conferenza di economia in Europa organizzata da studenti - ha creato un forum internazionale per i giovani più brillanti con lo scopo di discutere i temi caldi dell’attualità insieme a leader economici, politici e sociali.
Affrontare la questione dell'impatto della rivoluzione tecnologica sul settore finanziario potrebbe richiedere giorni. In un vivace dibattito con Elisa Martinuzzi di Bloomberg, Henrik Johnsson di Deutsche Bank, Bastian Nominacher di Celonis e gli stessi studenti, abbiamo esplorato come la pandemia abbia cambiato il settore finanziario, quali sono i rischi e le opportunità della trasformazione digitale e come potrebbe essere il futuro per alcuni aspiranti imprenditori FinTech presenti tra il pubblico.
Inutile dire che la digitalizzazione sta letteralmente rimodellando il mondo davanti ai nostri occhi. La pandemia ha accelerato il passaggio, già in atto, verso i canali finanziari digitali diretti e i mercati serviti da banche come illimity stanno crescendo più di quanto ci saremmo aspettati. Da questo cambiamento ci saranno naturalmente vincitori e vinti, proprio come avviene nel mercato. Le banche tradizionali dovranno investire in modo consistente nella tecnologia per evitare di essere lasciate indietro dalla digitalizzazione. La maggior parte delle FinTech non si espanderà sufficientemente per sopravvivere mentre le BigTech globali continueranno ad alimentarsi dei servizi finanziari basati sui dati. Le banche di nuovo paradigma – senza legacy con il passato e con modelli di business nuovi e audaci – proprio come illimity, sono sorrette da strategie sostenibili e possono essere fortemente competitive sul mercato. Abbiamo creato, da quella che era soltanto una presentazione in power point 18 mesi fa, la più grande piattaforma di open banking italiana, raggiungendo un bilancio di oltre 4 miliardi di euro.
Ritengo che, per sfruttare al meglio le opportunità ed evitare i rischi della digitalizzazione, sia necessario iniziare a comprendere e pianificare alcuni cambiamenti sostanziali. I canali digitali sostituiranno sicuramente quelli fisici e questo comporterà una riduzione delle filiali bancarie. La valutazione standard del credito sarà sostituita dall'intelligenza artificiale e l'automazione cancellerà molti lavori bancari tradizionali. La User Experience sarà fondamentale per la crescita e diventerà un'arma competitiva, così come le tecniche di gestione del rischio. Sfruttare le elevate competenze ed esperienze di risorse provenienti da diversi settori e discipline, come già fa illimity (dove il 60% degli oltre 600 illimiters non ha alle spalle un percorso bancario), sarà fondamentale per il successo. La questione della sicurezza informatica diventerà una battaglia senza fine - non solo per i player di piccola e media dimensione - e il cloud computing rappresenterà l'unico strumento in grado di gestire questa minaccia. La finanza deve inoltre diventare un settore lavorativo sempre più attrattivo per tutti, sia uomini che donne, al fine di stimolare una maggiore diversità di pensiero che consenta di affrontare le sfide che ci attendono. Il mondo si sta muovendo nella giusta direzione, ma è importante che le FinTech diano l'esempio. illimity è una delle poche banche ad avere una presidente donna, Rosalba Casiraghi, e si impegna nel garantire la parità salariale.
Date queste premesse, quali saranno le caratteristiche vincenti delle prossime FinTech ricercate dagli investitori? Le FinTech di successo avranno vantaggi competitivi sostenibili, sceglieranno mercati poco serviti con un grande potenziale di crescita e dimostreranno forti capacità di sviluppo del business. Quelle che, invece, offriranno prodotti e servizi che diventano rapidamente delle commodities sono purtroppo destinate al fallimento. Gli investitori cercheranno anche le SPAC imprenditoriali che spieghino chiaramente, fin dall'inizio, come intendono investire i fondi e come si impegnano a gestire il denaro raccolto, con espliciti obiettivi di ritorno per gli azionisti (proprio come illimity, lanciata grazie ai 600 milioni raccolti attraverso una SPAC). Nel futuro, le valute digitali emergeranno sicuramente come elementi vincenti del mondo FinTech a differenza, mi auguro, delle criptovalute private. Queste ultime vanno infatti contro il principio democratico della proprietà pubblica della valuta. Non vedo l'ora di pagare con Euro, Dollari o Renminbis digitali, ma credo fermamente che le valute nazionali o sovranazionali non possano essere privatizzate. Le criptovalute come asset class artificiali per gli investimenti mi ricordano molto la Tulipmania del XVII secolo.
Ad ogni modo, le chiavi del successo saranno sicuramente la creatività, l’innovazione e i valori comuni. Il futuro non sarà privo di insidie, ma è certamente luminoso per le FinTech. Gli studenti con cui abbiamo parlato sono gli imprenditori, i programmatori e i manager del futuro. Se canalizzeranno la visione e la passione che ho visto in loro al Warwick Economics Summit e inseriranno quanto appreso e sperimentato in un contesto più ampio, possiamo stare certi che il settore finanziario ha davanti a sé un futuro davvero stimolante.