11 gennaio 2022
Cos'è l'indice di liquidità?
Limiti alla cessione del credito
L’indice di liquidità fornisce una risposta riguardo la possibilità di valutare il benessere di un’azienda ma è essenziale soprattutto per valutare la stabilità finanziaria nel breve termine. È importante saper riconoscere lo stato di salute dal punto di vista della finanza di un’impresa per valutare quando un’attività imprenditoriale ha ragion d’essere. Stabilire che l’azienda può essere in grado di sostenere i debiti commerciali e finanziari equivale a dire che sicuramente è capace di adempiere ai propri obblighi in modo tale da soddisfare gli impegni economici presi in carico.
In sostanza, attraverso l’indice di liquidità si può valutare nel breve periodo, ossia nell’esercizio in corso, la solvibilità dell’azienda. L’indice, fondamentalmente, non va ad evidenziare l’ammontare della disponibilità liquida in cassa ma solo il grado di liquidità tale da garantire l’affidabilità finanziaria. Sicuramente, per un’analisi approfondita della condizione complessiva di un’attività d’impresa, è inevitabile comprendere ed includere anche altri indicatori come ad esempio la redditività.
Tuttavia, la panoramica che viene a crearsi tramite l’analisi dell’indice di liquidità offre comunque una prospettiva strategica interessante per mettere in atto progetti aziendali ed imprenditoriali proficui.
In sostanza, attraverso l’indice di liquidità si può valutare nel breve periodo, ossia nell’esercizio in corso, la solvibilità dell’azienda. L’indice, fondamentalmente, non va ad evidenziare l’ammontare della disponibilità liquida in cassa ma solo il grado di liquidità tale da garantire l’affidabilità finanziaria. Sicuramente, per un’analisi approfondita della condizione complessiva di un’attività d’impresa, è inevitabile comprendere ed includere anche altri indicatori come ad esempio la redditività.
Tuttavia, la panoramica che viene a crearsi tramite l’analisi dell’indice di liquidità offre comunque una prospettiva strategica interessante per mettere in atto progetti aziendali ed imprenditoriali proficui.
Come si calcola l’indice di liquidità?
Sulla base di quanto detto in precedenza, è indispensabile capire come l’indice di liquidità viene stimato e calcolato e quali sono i valori in base ai quali è possibile esprimere e valutare la capacità dell’azienda di far fronte a debiti che sono stati maturati in riferimento ad un periodo precedente.
Di conseguenza, questo permette all’azienda stessa di non ricorrere all’utilizzo delle risorse in magazzino.
Tramite l’indice di liquidità immediata – o primaria – conosciuto anche come Quick Ratio, che prende in considerazione le attività disponibili ed i debiti a breve termine, rimane agevole calcolare i valori relativi alle risorse definibili liquide nel breve periodo. In questo senso, esplicitiamo la formula che permette di effettuare il calcolo dell’indice di liquidità. Volendo in un primo momento riportare questa formula in termini prettamente matematici, possiamo definire i valori che vengono assegnati al numeratore e denominatore. Sostanzialmente, il numeratore indica quello che è l’ammontare di liquidità di banca e cassa, dei crediti a breve termine e dei titoli: una somma delle liquidità immediate e differite. Nel denominatore, invece, vengono inseriti i debiti a breve termine – o passività correnti – da estinguere nell’immediato o nel breve tempo.
Di conseguenza, questo permette all’azienda stessa di non ricorrere all’utilizzo delle risorse in magazzino.
Tramite l’indice di liquidità immediata – o primaria – conosciuto anche come Quick Ratio, che prende in considerazione le attività disponibili ed i debiti a breve termine, rimane agevole calcolare i valori relativi alle risorse definibili liquide nel breve periodo. In questo senso, esplicitiamo la formula che permette di effettuare il calcolo dell’indice di liquidità. Volendo in un primo momento riportare questa formula in termini prettamente matematici, possiamo definire i valori che vengono assegnati al numeratore e denominatore. Sostanzialmente, il numeratore indica quello che è l’ammontare di liquidità di banca e cassa, dei crediti a breve termine e dei titoli: una somma delle liquidità immediate e differite. Nel denominatore, invece, vengono inseriti i debiti a breve termine – o passività correnti – da estinguere nell’immediato o nel breve tempo.
La formula dell’indice di liquidità immediata
Ma, qual è la formula effettiva dell’indice di liquidità immediata? Come detto in precedenza è semplicemente un rapporto che è possibile riassumere in una sintesi esaustiva. Ecco espressa, tramite una facile relazione, la formula per il calcolo dell’indice di liquidità immediata, o Quick Ratio:
Quick Ratio = liquidità totale / passività correnti
È necessario analizzare le voci presenti nella formula, in particolare la liquidità totale, che si relaziona a quelle che sono le attività correnti dell’azienda, ossia i crediti operativi e le disponibilità finanziarie riscuotibili nell’ esercizio dell’anno corrente. La voce passività correnti, invece, si attribuisce a quei debiti di natura finanziaria ed operativa che sono al termine entro i dodici mesi.
Da questo calcolo intuitivo possiamo dedurre e valutare con immediatezza la capacità effettiva di un’azienda riguardo la copertura di uscite a breve termine che sono prodotte dalle passività correnti. In definitiva, questa relazione permette di valutare la liquidità.
Da questo calcolo intuitivo possiamo dedurre e valutare con immediatezza la capacità effettiva di un’azienda riguardo la copertura di uscite a breve termine che sono prodotte dalle passività correnti. In definitiva, questa relazione permette di valutare la liquidità.
Valori e considerazioni sull’indice di liquidità
In relazione all’analisi effettuata in precedenza, la domanda che sorge spontanea riguarda sicuramente la possibilità di valutare e comprendere come e quali sono i valori che possono essere ritenuti ottimali in relazione all’indice di liquidità.
Per questo motivo, conoscere la formula e analizzarla non è abbastanza: abbiamo bisogno di concretezza, ovvero di riuscire a capire quale sia un valore che possa essere ritenuto soddisfacente al fine di assicurare il successo e, come obiettivo primario, la sopravvivenza dell’azienda.
Va chiarito però che l’indice di liquidità immediata è un parametro che fornisce una visione di un modello di analisi prettamente statica, da utilizzare nella valutazione del merito creditizio dell’azienda. Inoltre, è bene avere presente che il fine ed il proposito dell’indice riguarda essenzialmente il rivelare quella che viene intesa come disponibilità finanziaria dell’azienda, ossia, se questa ha a disposizione una certa quantità di risorse finanziarie.
Ecco, allora, le tre casistiche che possono verificarsi a seguito dell’analisi del risultato della formula evidenziata in precedenza:
Il risultato del calcolo dell’indice è uguale ad uno;
Il risultato del calcolo dell’indice è maggiore di uno;
Il risultato del calcolo dell’indice è minore di uno.
Seguendo questo criterio, approfondiamo i tre punti precedentemente elencati per capire come questi risultati impattano sullo stato di salute dell’azienda.
Nel primo caso, con un indice di liquidità di valore pari ad uno, l’azienda si trova in una condizione di equilibrio tra attività e passività: ha una disponibilità uguale all’ammontare del debito sotto forma di crediti a breve termine, cassa o liquidità in banca. In questa situazione, in generale, si riscontra una liquidità soddisfacente. Nel caso in cui il valore, invece, sia maggiore di uno? Si verifica un surplus di disponibilità superiore rispetto alle passività, quindi, maggiore rispetto al valore dei debiti a breve termine. Al contrario, nel caso in cui il risultato sia minore di uno, allora l’azienda mostra una condizione di liquidità inferiore rispetto alle passività correnti, ossia, una carenza delle disponibilità in relazione all’ammontare dei debiti a breve termine.
Dalle considerazioni effettuate appare chiaro come un valore buono dell’indice di liquidità sia riscontrabile in risultati superiori o vicini all’uno. In realtà, un indice pari a due viene considerato come livello ottimale; nel momento in cui un’azienda presenta invece un indice inferiore a questo valore potrebbe già mostrare una condizione finanziaria per la quale è necessario prestare attenzione.
Com’è possibile, dunque, mantenere uno stato di benessere per l’azienda? Adesso, possiamo rispondere in modo adeguato: monitorando l’indice di liquidità.
Per questo motivo, conoscere la formula e analizzarla non è abbastanza: abbiamo bisogno di concretezza, ovvero di riuscire a capire quale sia un valore che possa essere ritenuto soddisfacente al fine di assicurare il successo e, come obiettivo primario, la sopravvivenza dell’azienda.
Va chiarito però che l’indice di liquidità immediata è un parametro che fornisce una visione di un modello di analisi prettamente statica, da utilizzare nella valutazione del merito creditizio dell’azienda. Inoltre, è bene avere presente che il fine ed il proposito dell’indice riguarda essenzialmente il rivelare quella che viene intesa come disponibilità finanziaria dell’azienda, ossia, se questa ha a disposizione una certa quantità di risorse finanziarie.
Ecco, allora, le tre casistiche che possono verificarsi a seguito dell’analisi del risultato della formula evidenziata in precedenza:
Il risultato del calcolo dell’indice è uguale ad uno;
Il risultato del calcolo dell’indice è maggiore di uno;
Il risultato del calcolo dell’indice è minore di uno.
Seguendo questo criterio, approfondiamo i tre punti precedentemente elencati per capire come questi risultati impattano sullo stato di salute dell’azienda.
Nel primo caso, con un indice di liquidità di valore pari ad uno, l’azienda si trova in una condizione di equilibrio tra attività e passività: ha una disponibilità uguale all’ammontare del debito sotto forma di crediti a breve termine, cassa o liquidità in banca. In questa situazione, in generale, si riscontra una liquidità soddisfacente. Nel caso in cui il valore, invece, sia maggiore di uno? Si verifica un surplus di disponibilità superiore rispetto alle passività, quindi, maggiore rispetto al valore dei debiti a breve termine. Al contrario, nel caso in cui il risultato sia minore di uno, allora l’azienda mostra una condizione di liquidità inferiore rispetto alle passività correnti, ossia, una carenza delle disponibilità in relazione all’ammontare dei debiti a breve termine.
Dalle considerazioni effettuate appare chiaro come un valore buono dell’indice di liquidità sia riscontrabile in risultati superiori o vicini all’uno. In realtà, un indice pari a due viene considerato come livello ottimale; nel momento in cui un’azienda presenta invece un indice inferiore a questo valore potrebbe già mostrare una condizione finanziaria per la quale è necessario prestare attenzione.
Com’è possibile, dunque, mantenere uno stato di benessere per l’azienda? Adesso, possiamo rispondere in modo adeguato: monitorando l’indice di liquidità.